Dichiarazione congiunta deelle segreterie di Cgil Bologna, Cisl Area metropolitana bolognese e Uil Bologna ed Emilia-Romagna su profughi siriani
Le Organizzazioni sindacali Cgil di Bologna, Cisl Area metropolitana bolognese e Uil Bologna ed Emilia-Romagna esprimono enorme preoccupazione per la situazione che si è creata al confine greco turco dove si sono accampati i più di 10.000 profughi in fuga e condannano la scelta del presidente turco Erdogan di aprire il varco del confine greco e di usare contro l’Europa il ricatto dei tanti profughi siriani in fuga dalle zone di guerra, probabilmente per non aver ricevuto l’appoggio richiesto nel suo disegno su Idlib e la parte settentrionale della Siria. E’ indubbio che le relazioni tra la Unione Europea e la Turchia si siano raffreddate in occasione dell’intervento militare turco in Siria e per la condizione dello stato di diritto e del funzionamento della democrazia in quel paese come la chiusura dei media e la carcerazione di diversi giornalisti.
Oggi, con l’apertura indiscriminata delle frontiere la Turchia sta provocando un vero e proprio disastro umanitario aggravato dall’uso dei gas lacrimogeni verso i rifugiati che cercano di entrare i Grecia. Le scene che stiamo vedendo superano addirittura quelle strazianti del Mediterraneo già viste più volte e, nonostante sia stata organizzata con urgenza la partenza dei più alti vertici delle Istituzioni europee alla volta di Ankara per affrontare la situazione, occorre denunciare come, al momento, l’unica istanza che trova tutti i Paesi d’accordo è quella della sicurezza dei propri territori e dei propri confini, non certo quella dell’accoglienza e della solidarietà.
I sindacati sono impegnati per invertire questo stato di cose. È necessario un intervento rapido e autorevole dell’Europa capace di impedire un’escalation di morte e violenza ed è anche auspicabile un importante lavoro diplomatico del Governo italiano in questa direzione.