Dichiarazione congiunta delle segreterie di Fp Cgil; Uil Fpl di Bologna su smart working del Comune di Bologna
Ormai è passata una settimana da quando il direttore generale del Comune di Bologna si era impegnato ad inviare alle organizzazioni sindacali confederali e di categoria un documento organico sullo smart working.
Nel frattempo la situazione epidemiologica nella nostra Regione e nel nostro Comune si sta evolvendo in modo preoccupante, tant’è che il ministero della salute sta valutando la zona arancione che determinerebbe ricadute anche per l’economia.
Come Fp Cgil e Uil Fpl, apprezziamo gli sforzi che il presidente Bonaccini sta facendo per intervenire, anche autonomamente, con un’ordinanza che permetta il maggior contenimento possibile dei contagi.
Allo stesso tempo non comprendiamo come il Comune capoluogo della Regione non intervenga con tutti gli strumenti possibili per dare il proprio contributo a tale scopo, ripristinando lo smart working così come era stato organizzato prima del 19 ottobre, data dalla quale il Comune di Bologna ha deciso, in controtendenza rispetto alle molteplici indicazioni, di aumentare il numero di giornate settimanali lavorate in presenza.
Assistiamo, da una parta agli sforzi del presidente Bonaccini e, dall’altra, ad una incomprensibile sordità del Comune di Bologna.
Fp Cgil e Uil Fpl ritengono che in un momento delicato come quello attuale i livelli istituzionali dovrebbero tutti convergere con l’obiettivo comune di salvaguardare la salute pubblica, diversamente, saremmo costretti ad osservare un comportamento autoreferenziale del Comune di Bologna che sembra sottovalutare gli sforzi che l’intera collettività locale sta mettendo in atto.
Queste sono le ragioni per le quali Fp Cgil e Uil Fpl manterranno vivo lo stato di mobilitazione nei confronti del Comune di Bologna e si rivolgeranno a tutti i soggetti istituzionali affinché responsabilmente sollecitino il capoluogo di Regione a rivedere la posizione finora adottata».