Dichiarazione congiunta delle segreterie di Cgil-Cisl-Uil di Bologna e Spi, Fnp, UilP di Bologna su accesso ai servizi anche a chi non può utilizzare i canali informatici
Cgil, Cisl e Uil insieme ai sindacati dei pensionati Spi, Fnp, UilP del territorio di Bologna, hanno firmato un protocollo sulle fragilità digitali con la Città Metropolitana e il Comune di Bologna. L’intesa nasce dalla consapevolezza che la transizione digitale non sarà né breve, né facile, e ha bisogno di supporti concreti, in particolare per una parte importante della popolazione, e deve garantire a tutti i cittadini le condizioni per accedere ai servizi delle Istituzioni pubbliche locali.
Il protocollo, dopo aver sottolineato lo sviluppo della rete metropolitana per l’Apprendimento Permanente che comprende 84 soggetti pubblici e privati impegnati nell’alfabetizzazione digitale e tenuto conto dell’avvio del progetto che, con le risorse del PNRR, garantisce un servizio di facilitazione digitale attraverso una cinquantina di giovani del servizio civile negli uffici dei quartieri e di molti Comuni metropolitani, prevede una serie di impegni per entrambe le parti firmatarie.
Le OO.SS. si impegnano a: 1) fornire alle amministrazioni le informazioni in loro possesso utili per la valutazione delle domande; 2) promuovere verso i propri iscritti la necessità di formazione e di utilizzo degli strumenti digitali; 3) segnalare i casi di difficoltà anche di carattere sociale per cui è necessario una presa in carico da parte dei servizi.
La Città Metropolitana e il Comune di Bologna si impegnano a: 1) verificare le azioni di sostegno alle utenze più fragili; 2) intervenire presso le utilities a partecipazione pubblica e le pubbliche amministrazioni del territorio metropolitano per sensibilizzarle sulle difficoltà della popolazione che accede ai servizi; 3) individuare per le situazioni più complesse modalità di accesso, anche temporanee, che garantiscano comunque l’esercizio dei diritti relativamente ai servizi erogati dalle Istituzioni pubbliche locali.
Il terzo punto è quello che le OO.SS. ritengono più importante, perché consentirebbe a tutti i cittadini con problemi oggettivi- che non possiedono gli strumenti tecnologi, che non hanno il collegamento internet, che non hanno le capacità cognitive ecc- di poter utilizzare modalità diverse da quelle normalmente previste per esercitare i loro diritti.
II protocollo, che durerà 5 anni, sarà monitorato ogni 6 mesi, anche in previsione di una legge nazionale sull’utilizzo di una delega specifica e temporanea nei confronti di persone di fiducia del richiedente.