Dichiarazione del segretario generale Uil Emilia Romagna, Marcello Borghetti in risposta al segretario generale della Cgil Emilia Romagna
«E’ sempre stupefacente come il segretario generale della Cgil Emilia Romagna – per sostenere le sue posizioni e magari per compiacere la platea – abbia bisogno di mancare di rispetto a chi, come la Uil, si comporta in modo differente e soprattutto la pensa in un altro modo.
Semmai se qualcuno lo fosse dimenticato, il pluralismo è una ricchezza oltre ad essere il sale della democrazia. La Uil non si è mai sottratta né si sottrarrà mai alla dialettica, anche quando è aspra. Quando si dialoga davvero, il punto di partenza è il rispetto degli interlocutori. Anche se la pensano in modo diametralmente al nostro. Non importa quale siano le persone a cui ci si rivolge: il rispetto, oltretutto per chi non può controbattere, non può mai venire meno.
Per guadagnare consenso o anche solo un titolo di giornale, la Uil non ha certo bisogno di offendere nessuno. La Uil parla con i fatti. Le nostre rivendicazioni sono chiare e concrete, le abbiamo ribadite anche sabato scorso al Teatro Brancaccio a Roma. Il nostro agire è improntato a quel riformismo che, in questa finanziaria, ci ha permesso di ottenere qualche risultato.
Sia ben chiaro visto il clima: questa finanziaria continua ad avere molte ombre, ma la detassazione degli aumenti contrattuali è un successo che rivendichiamo a testa alta.
La Uil non si ‘regala’: la Uil persegue gli interessi di lavoratori e pensionati senza fare sconti a nessuno e non si fa tirare dalla giacchetta a seconda degli interessi partitici».

