La Regione Emilia-Romagna, con l’Ordinanza n. 150 del 30 giugno 2025, ha accolto la richiesta avanzata dalla UIL Emilia-Romagna e dalle categorie FENEAL UIL e UILA, adottando un provvedimento a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori esposti al rischio caldo.
Dal 2 luglio al 15 settembre 2025 sarà vietato lavorare dalle ore 12.30 alle 16 nei giorni in cui le mappe Worklimate segnalano rischio “Alto” per attività svolte al sole con impegno fisico intenso.
Il provvedimento riguarda i settori dell’agricoltura e florovivaismo, dei cantieri edili e affini, e dei piazzali della logistica (esclusi i magazzini coperti).
La tragica morte di un lavoratore, titolare di una impresa edile, impegnata del cantiere della scuola media Carlo Jussi di San Lazzaro di Savena (Bo) per il rifacimento della palestra, proprio nel giorno dell’approvazione dell’ordinanza e presumibilmente legata al caldo estremo, richiama con drammatica urgenza la necessità di agire in modo tempestivo. Questo provvedimento è importante, ma dimostra anche quanto sia fondamentale anticipare i tempi decisionali, affinché non si intervenga solo dopo eventi gravi.
«Per noi la salute non è negoziabile – dichiara Marcello Borghetti, segretario UIL Emilia-Romagna –. Questo risultato è frutto della nostra iniziativa sindacale, che ha messo la tutela della vita e della sicurezza davanti a tutto. È la dimostrazione concreta che il sindacato è uno strumento reale di protezione delle persone»
La UIL sottolinea come questa ordinanza rappresenti uno strumento fondamentale, soprattutto in un sistema produttivo molto frammentato, dove la sola contrattazione fatica a garantire tutele diffuse ed efficaci.
«Dispiace però dover constatare – aggiunge Borghetti – come qualcuno, anche in ambito sindacale, abbia mostrato scarsa convinzione rispetto al valore di questo provvedimento come strumento di supporto alla contrattazione. È un atteggiamento miope e, francamente, incoerente con le dichiarazioni pubbliche rilasciate successivamente. Per la UIL Emilia-Romagna la coerenza tra il dire e il fare è un principio non negoziabile. Continueremo a tenere la barra dritta, mettendo al centro la salute, la sicurezza e la dignità del lavoro».
Resta inoltre aperto il tema delle lavoratrici e dei lavoratori esposti al caldo anche in ambienti chiusi e non climatizzati, che la UIL continuerà a portare all’attenzione sia della Regione sia del tavolo nazionale presso il Ministero del Lavoro.
«Le estati roventi non sono più un’eccezione – conclude Borghetti –. Per questo la UIL proporrà alla Regione l’apertura di un tavolo per costruire un Protocollo regionale permanente, operativo e strutturale, capace di attivare misure di prevenzione già da maggio, senza attendere l’arrivo delle prime ondate di calore».
La salute nei luoghi di lavoro deve essere una priorità permanente, non un tema episodico.