La Cassazione Civile, con l’ordinanza n. 20801 del 25 luglio 2024, ha stabilito che la pattuizione del tasso di interesse variabile indicizzato all’Euribor è nulla per indeterminatezza qualora non specifichi la base del parametro (360 o 365 giorni), con la conseguenza dell’applicazione dei tassi sostitutivi minimi Bot (Buoni Ordinari del Tesoro) o del tasso legale (a seconda della tipologia di contratto e del periodo).
Sul punto anche la giurisprudenza di merito si è allineata da ultimo, e tra le tante, con sentenza del Tribunale di Brindisi del 25/10/2025.
Pertanto, tutti coloro che detengono un mutuo a tasso variabile in corso, o conclusosi da meno di dieci anni, potrebbero avere diritto a una rivalutazione del tasso di interesse, ottenendo la restituzione di parte degli interessi pagati.
Per una verifica della regolarità del proprio mutuo a tasso variabile, i cittadini, previa iscriizone all’Adoc, potranno rivolgersi alle sedi Adoc in Emilia Romagna (qui le info sulle sedi), portando una fotocopia del contratto di mutuo e (preferibilmente) del documento di sintesi.

