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Uil ER, Uil Ra, Uil Fo, Uil Cesena: due presidi per sollecitare la ricostruzione
La Uil Emilia Romagna, insieme alla Camere Sindacali di Cesena, Forlì e Ravenna, scenderà in piazza con due presidi. Il primo, giovedì 28 settembre, dalle 10.30, davanti alle Prefettura di Ravenna (piazza del Popolo). Il secondo, venerdì 29 settembre, dalle 10.30, davanti alla Prefettura di Forlì-Cesena (piazza del Duomo – Fo) per richiedere risposte concrete sui tanti, troppi e ingiustificati ritardi nei risarcimenti a famiglie e imprese dopo l’alluvione del maggio scorso.
Sono passati oltre quattro mesi e le famiglie dei territori alluvionati hanno ricevuto solo 3.000 euro stanziati dalla Protezione Civile e, in alcuni casi, dalle donazioni ricevute dai singoli Comuni alluvionati.
Dopo quattro mesi di inerzia e scontri politici che non hanno garantito risposte alle comunità alluvionate, al Commissario straordinario viene assegnato il compito di definire le risorse da chiedere al Governo per garantire i promessi risarcimenti al 100%.
In tutta questa partita, la Uil Emilia Romagna, la Uil Ravenna, la Uil Forlì e la Uil Cesena esprimono una forte preoccupazione per questa modalità che risponde evidentemente ad un indirizzo politico e più precisamente quello di mettere a disposizione le risorse promesse solo in una fase successiva e non ancora definita.
E’ invece a parere della Uil Emilia Romagna, della Uil Ravenna, della Uil Forlì e della Uil Cesena che sia fondamentale definire e allocare le risorse per i ristori fin da ora presso la struttura commissariale così da permettere, a cittadini e imprese, di poter decidere cosa fare della propria abitazione e della propria attività produttiva.
Tutto il processo definizione dell’ammontare dei risarcimenti si presuppone afferisca agli Uffici Tecnici Comunali che, a parità di organico e in costanza di compiti, dovranno gestire impegni altrettanto delicati come quelli previsti dal Pnrr. Ciò rischia di creare un collo di bottiglia non certo imputabile alla responsabilità delle Amministrazioni Comunali con la conseguenza di creare ulteriori ritardi nelle risposte ai cittadini.
Riteniamo quindi di condividere la proposta, già formulata dalla Regione Emilia-Romagna, di utilizzare le risorse non destinate nel fondo previsto per la cassa integrazione (circa 900 milioni di euro) per metterli subito nella disponibilità della gestione commissariale al pari della proposta per l’accesso al credito in banca attraverso il meccanismo del credito d’imposta.
Infine, è indispensabile definire un accordo sulla sicurezza e sulla legalità per garantire un presidio efficace sulla ricostruzione.
Per tutte queste ragioni la Uil Emilia Romagna, la Uil Ravenna, la Uil Forlì e la Uil Cesena si mobiliteranno per dare voce ai cittadini che a distanza di oltre quattro mesi non hanno visto ancora risposte vere per la ricostruzione e soprattutto per chiedere in modo chiaro al Governo che la ricostruzione è un obbligo e un dovere.
Uiltucs (ER): Fico, nessuna comunicazione della chiusura. L’azienda convochi i sindacati
Dichiarazione congiunta delle segreterie di Filcams Cgil di Bologna, Fisascat Cisl Amb e Uiltucs ER su Fico
Apprendiamo con sgomento e preoccupazione ed unicamente dagli organi di stampa, dell’imminente chiusura del parco Fico per ristrutturazione. Cosa ancor più grave, a riprova dell’assoluta mancanza di rispetto e di considerazione verso i lavoratori è che gli stessi abbiano appreso la notizia della chiusura del parco negli stessi tempi e con la stessa modalità.
Nel recente mese di maggio, Farinetti aveva annunciato sia alla stampa che alle OO.SS un “robusto piano di rilancio” del parco Fico, con l’esclusione di ammortizzatori sociali e con il l’obiettivo di ripianare di tutti i debiti. Riteniamo grave ed inaccettabile che in un sito così importante, nato come presidio contro l’illegalità, con solide e collaudate relazioni sindacali, si debba apprendere dagli organi di stampa una decisione che rischia di avere pesanti ripercussioni sulla vita di tante persone, senza alcun confronto preventivo con le OO.SS maggiormente rappresentative dei lavoratori.
Chiederemo pertanto, un incontro urgente alla proprietà per conoscere il piano industriale di Fico, e per capire quale sarà l’impatto occupazionale di questa decisione. Valuteremo di conseguenza ogni azione a tutela delle tante lavoratrici e dei tanti lavoratori coinvolti attraverso le assemblee che convocheremo nei prossimi giorni.
Dichiarazione congiunta della segretaria generale Uil pensionati Emilia Romagna, Rosanna Benazzi su pensioni
«Ci risiamo: legge di Bilancio nuova, meccanismo per far quadrare i conti vecchio. Ovvero frugare nelle tasche dei pensionati. Pensionati già alle prese con un’inflazione galoppante che mette a rischio la loro dignità personale.
Con un aggravio in più: essere femmina. In Emilia Romagna, a fronte di un pensionato che riceve 1.725 euro lordi, abbiamo una pensionata che ne incassa 976 euro (circa il 38%). Con tutto ciò che ne consegue anche nella quotidianità. Tutto ciò è indegno e incivile!
Ma non è tutto: come Uil Pensionati abbiamo avviato alcune cause pilota (ha aderito anche un pensionato emiliano-romagnolo) contro il taglio della rivalutazione delle pensioni di importo superiore a quattro volte il trattamento minimo. Abbiamo depositato una diffida all’Inps e adesso procederemo alla seconda fase, con l’invio delle cause ai diversi Fori competenti e l’obiettivo è arrivare alla Corte Costituzionale. Naturalmente, il nostro impegno è rivolto anche alle pensioni di importo più basso per le quali, ad esempio, chiediamo l’ampliamento della quattordicesima e l’incremento delle somme per chi già la riceve e la riduzione delle tasse.
Le nostre richieste sono chiare per tutta risposta il Mef chiede all’Inps di simulare l’impatto di nuovi tagli sugli assegni pensionistici. Non c’è bisogno di nessuna simulazione. Gli effetti di un nuovo taglio sulla rivalutazione sarebbero devastanti. Si tratta di affamare la classe media, in particolare quattro milioni di pensionate e pensionati, già messi in ginocchio dal mancato adeguamento dell’anno scorso.
L’ipotesi di un ulteriore taglio per noi non è nemmeno da considerare e, in caso si realizzasse, di certo non staremmo fermi. Come, non rimarremo con le mani in mano se nella Legge di Bilancio non ci fossero finanziamenti adeguati per la Non Autosufficienza e per potenziare la sanità pubblica, ormai in ginocchio».
Uiltec (ER): La Perla, presidio permanente delle lavoratrici per far ripartire la produzione
Dichiarazione congiunta delle segreterie generale di Filctem Cgil Bologna e Uiltec Emilia Romagna su La Perla
Dopo aver scongiurato il ritardo nel pagamento anche della retribuzione di Agosto, avvenuto entro la normale scadenza in questi giorni, le lavoratrici e i lavoratori del Gruppo La Perla hanno unanimemente deciso in Assemblea di organizzarsi con un presidio permanente, con turnazioni, durante le pause pranzo tutti i giorni fin tanto che la produzione non verrà seriamente riattivata.
I presidi si terranno tutti i giorni dal lunedì al giovedì dalle 12,30 alle 13,30 nel piazzale antistante l’ingresso dello stabilimento di via Mattei in Bologna